Una ricetta per il neo-welfare: consapevolezza, advisory e segmentazione

Educazione, consulenza e prodotti ad hoc per ogni tipologia di clientela. È questa la direttrice lungo cui si deve muovere la costruzione del neo-welfare: una protezione privata, capace di colmare il gap pubblico, che in questo periodo di crisi sta muovendo ancora i primi passi.

Uno scenario delineato dal workshop sulla mutualità e la protezione sociale organizzato da Assimoco presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano l’11 novembre. Ad aprire il tavolo di lavoro è stato Alberto Floreani, Docente di Economia delle Aziende di Assicurazione dell’ateneo milanese, spiegando come le assicurazioni siano ancora troppo concentrate su quei rami assicurativi (Vita e Danni) che rappresentano il core business dell’offerta: l’RC Auto e la polizze assicurative-finanziarie. Una tipologia di offerta che lascia ben poco spazio al welfare e che rispecchia, d’altronde, il modello distributivo oggi praticato: ovvero concentrato su una proposizione “push” dei prodotti da vendere, senza una reale ricerca dei bisogni della clientela e quindi una segmentazione ad hoc dell’offerta a seconda della tipologia di cliente e protezione.
«A questo si aggiunge anche la regolamentazione che presto impatterà il mercato assicurativo – spiega Floreani – cioè Solvency II, che richiederà alle assicurazioni di accumulare un maggior capitale sulle polizze più rischiose».

E continuando a guardare l’offerta, anche Assimoco sottolinea come, per sostenere il welfare, il mondo assicurativo dovrebbe cambiare: «Le compagnie dovrebbero cercare di aumentare la consapevolezza di protezione dei clienti – spiega Ruggero Frecchiami, Direttore Generale del Gruppo Assimoco –; creare un nuovo modello distributivo in cui si inserisce una nuova logica di advice sul risk management familiare e, infine, intercettare il mutamento delle esigenze dei clienti adattando i prodotti per tipologie di famiglie e individui, ripensando i bisogni non solo economici e semplificare i servizi».

Proprio la consapevolezza e l’educazione, d’altronde, è uno dei pilastri su cui ora Reale Mutua Assicurazioni basa la sua comunicazione, sia verso gli assicurati, stakeholder della compagnia, sia verso i potenziali clienti. «È importante istruire e avvicinare i nostri soci alla assicurazione scavalcando l’ostacolo rappresentato da un linguaggio troppo tecnico imposto dai regulator – precisa Marco Mazzucco, Direttore Commerciale di Reale Mutua. Per questo motivo abbiamo creato nuove campagne di marketing finalizzate ad accrescere l’awarness verso il nostro brand e a educare sull’importanza del welfare: oltre alle campagne televisive, abbiamo creato un portale in cui sono presenti dei portali educativi e anche simulatori sulla posizione previdenziale».