Il banking nel 2018? Auriga scommette su 6 trend
Non solo tecnologia, ma anche nuovi modelli di business. Secondo le previsioni di Auriga, 6 trend saranno i protagonisti del 2018 del mondo bancario, alla guida di un cambiamento ispirato anche alle esperienze estere.
1) Filiali hub e multi-brand
Al primo posto c’è l’evoluzione della filiale. Con l’obiettivo di ridurre i costi, nelle agenzie inizieranno a coabitare diversi brand: l’idea è quella di un unico hub che riunisca l’intera offerta finanziaria di un gruppo bancario. Meno sedi significa inoltre più possibilità di investire nella user experience, anche tramite soluzioni self-service.
2) Meno agenzie ma più smart
È inevitabile che le numericamente le filiali saranno sempre meno. Le poche rimaste dovranno quindi evolvere per diventare più smart, centrate sulla automazione e l’integrazione tra i diversi canali. Ad esempio, se un cliente inizia una operazione sul suo smartphone la potrà poi concludere all’ATM.
3) Gli ATM in mano a terze parti
Le banche continueranno a puntare anche su una migliore gestione degli ATM. Si affideranno sempre di più a operatori terzi specializzati nella fornitura e nella manutenzione degli sportelli, riducendo così i costi. Al centro c’è infatti l’adozione di software multivendor basati sul cloud.
4) Digitali si, ma con l’umano
Occhio però al compromesso tra digitale e fisico. Investire nella trasformazione hi-tech è essenziale per sopravvivere ma non a discapito della presenza umana e della personalizzazione del servizio al cliente. Soprattutto nella consulenza, i clienti infatti continueranno a preferire l’umano alla tecnologia.
5) GDPR: più attenzione ai dati
Il 2018 sarà inoltre l’anno del GDPR. Le banche dovrebbero essere già preparate per l’entrata in vigore della nuova normativa ma resta fondamentale continuare a investire sui sistemi per raccogliere ed elaborare i dati in sicurezza.
6) Ancora aperti i giochi con le FinTech
Oltre al GDPR le banche devono infine fare i conti anche con la PSD2. E il “pericolo” o opportunità FinTech resta in gioco. Dovremmo appettarci quindi sempre più istituti proiettatati verso l’open banking e una diffusione ancora maggiore delle API.