Banche. Così il RegTech trasforma la compliance

RPA, advanced analytics e cognitive computing. Occorre partire da qui per migliorare l’efficienza della compliance: a dirlo sono 12 tra le maggiori banche italiane intervistate da CeTIF, in collaborazione con IBM.

Regulations Compliance

Con il RegTech verso una compliance 4.0

Dodici istituti diversi ma a cui la digital transformation ha imposto un obiettivo comune: la cosiddetta Compliance 4.0. Di cosa parliamo? Non solo un nuovo mix di strumenti e metodologie di governance, ma anche di servizi per la gestione del rischio e per fare fronte alle crescente mole di informazioni da processare. Ed è qui che entra in scena il RegTech, dove la robotica è posta tra le priorità di investimento dal 60% del panel, gli advanced analytics dal 30% e le soluzioni cognitive dal 25%.

RegTech

Digital 4 Compliance vs Compliance 4 Digital

L’esigenza delle banche del resto è duplice: da una parte serve arricchire e diversificare le competenze, le risorse e gli strumenti tecnologici a diposizione per svolgere in un modo nuovo le attività di controllo (Digital 4 Compliance); dall’altra occorre attrezzarsi per poter contare su linguaggi comuni con i Regulator e le controparti interne (Compliance 4 Digital).

Meno legal, più hi-tech

Non stupisce allora come la spinta hi-tech porterà da qui a due anni a una riduzione del 25% del bagaglio di competenze tecnico-legali nella compliance e, di contro, a un aumento del 60% del know how tecnologico e di processo. Le banche sono d’accordo. Tanto che già il 40% degli istituti ha in cantiere la creazione di team di supporto nei progetti di digital transformation per la compliance.

Compliance ed escalation

La sfida è pertanto una compliance che, in quanto più digitale, si fa più attenta a intervenire per tempo nelle situazioni di rischio. Anche perché sarà possibile, in ottica hi-tech, coinvolgere maggiormente tutte le aree del business, dai vertici all’IT.