DDL Capitali

Educazione finanziaria a scuola: c’è la legge

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È entrata in vigore la Legge 5 marzo 2024, n. 21, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 60 dello scorso 12 marzo, che converte in legge il cosiddetto DDL Capitali.

L’educazione finanziaria arriva sui banchi di scuola.

Il DDL Capitali

Nell’aprile dello scorso anno il Consiglio dei Ministri aveva approvato il disegno di legge recante interventi a sostegno della competitività dei capitali, meglio conosciuto come DDL Capitali, che - tra le altre cose - aveva previsto l’insegnamento a scuola dell’educazione finanziaria.

Educazione finanziaria insieme a quella civica

Più precisamente, il DDL introduceva l’educazione finanziaria nei percorsi scolastici, di ogni ordine e grado e in un’ottica multidisciplinare, nell’ambito dell’insegnamento dell’Educazione Civica.

A occuparsi dell’educazione finanziaria, infatti, sarebbero stati i docenti di altre materie (italiano, matematica, storia, etc.) e sarebbe l’autonomia scolastica a decidere, nelle sue more, le modalità di applicazione dei percorsi di educazione finanziaria in classe.

Il DDL Capitali ha avuto il grande merito di accendere i riflettori sull’educazione finanziaria ed ha avviato un percorso che si concluderà quando arriveranno i programmi scolastici della materia.

Il DDL diventa legge (L. 5 marzo 2024, n. 21)

Ma, andiamo per gradi: lo scorso mese di febbraio il DDL è stato approvato, con modifiche, prima alla Camera dei Deputati e successivamente, in via definitiva, al Senato arrivando così alla Legge 21/2024 che dedica all’educazione finanziaria il Capo III dal titolo “Misure di promozione dell’inclusione finanziaria”.

L’art. 25

L’articolo 25 della legge, dal titolo “Misure in materia di educazione finanziaria” ha modificato la norma del 2019 che aveva introdotto l’insegnamento scolastico dell’educazione civica riconoscendole il contributo nella formazione di “cittadini responsabili e attivi”.

Con le modifiche apportate alla legge del 2019 sull’educazione civica, si introducono tematiche quali “educazione finanziaria e assicurativa”, “pianificazione previdenziale”, ma anche “nuove tecnologie digitali di gestione del denaro” ed “economia e finanza sostenibile”.

Il Ministero e gli altri

A mettere in ordine il tutto, ovvero a determinare i contenuti dell’insegnamento dell’educazione finanziaria sarà il Ministero dell'istruzione e del merito, d’intesa con la Banca d'Italia, la Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB), l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), sentito il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria e sentite le associazioni maggiormente rappresentative degli operatori e degli utenti bancari, finanziari e assicurativi.

Quindi…

A questo punto non resta che aspettare e speriamo che dal prossimo anno scolastico, già dal suono della prima campanella, tutto sia pronto.