L’impatto “open” nella finanza

The European House - Ambrosetti, come si stanno evolvendo gli ecosistemi finanziari?

Come il paradigma “OPEN” sta trasformando gli ecosistemi finanziari

Il mondo della finanza è in cambiamento. Fotografare la reale situazione e questi stravolgimenti in atto negli ecosistemi finanziari e come gli attori coinvolti stanno rispondendo alle sfide dell’open banking e open finance, è l’obiettivo della recente indagine condotta da The European House-Ambrosetti, insieme a Fabrick e illimity.

Come il paradigma “OPEN” sta trasformando gli ecosistemi finanziari”, un’indagine, che ha coinvolto complessivamente 630 attori tra Fintech, Imprese e Startup nazionali e internazionali. La ricerca sarà completata e presentata i primi di aprile, ma sono interessanti i primi dati.

L’importanza della collaborazione con le fintech

Dalle prime evidenze della ricerca emerge che «il 46% delle Fintech opera sulla base dell’innovazione di prodotto come elemento distintivo della propria offerta, mentre il 39% punta su nuove dinamiche di customer experience. Per la quasi totalità, il 74%, le strategie di sviluppo si fondano sui principi della Data Economy sfruttando fonti dati non-PSD2. Il 100% delle Fintech - sostiene il sondaggio - ritiene fondamentale per il proprio business creare partnership con altri attori e, infatti, il 70% di esse ha già attuato o intende attuare forme di integrazione di prodotti/servizi di terzi, considerando le partnership chiave per migliorare l’efficacia commerciale (secondo il 32%). Nei prossimi 3 anni, ben il 43% delle Fintech si vede come parte integrante di un ecosistema di piattaforma».

Nello specifico «il 48% delle banche incumbent afferma di riconoscere nella collaborazione con le Fintech la possibilità di disporre di soluzioni innovative e per ben il 52% riconosce loro la capacità di sviluppo di tecnologie disruptive fondamentali per l’innovazione di prodotto. Il 57% degli incumbent ha pertanto valutato che l’offerta delle Fintech consente loro di ottenere sensibili vantaggi nelle strutture di costo, e il 25% ci vede anche la possibilità di una maggiore attrattività dei servizi».

E le neobank?

Interessanti anche le evidenze dell’indagine condotta sul segmento delle Neobank per le quali le «partnership/integrazioni con le Fintech rappresentano per ben il 44% l’opportunità di crescere, riducendo secondo il 31% il time-to-market. Le Fintech risultano infine centrali nelle strategie di sviluppo anche per le imprese, che per l’81% le ritiene fondamentali per integrare nella propria offerta il concetto di Embedded Finance, nonché – naturalmente – per le Startup, che per l’87% affermano di voler integrare prodotti finanziari collaborando con Fintech per sviluppare soluzioni customizzate (42%) e creare ecosistemi di innovazione (37%)».

Nuovi approcci smart per essere competitivi

«Per gli incumbent è vitale realizzare collaborazioni con le fintech per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi in grado di garantire al cliente finale un’esperienza fluida e personalizzata – ha commentato Paolo Zaccardi, CEO di Fabrick. In questo contesto gli approcci banking as a service ed embedded finance si confermano elementi chiave per cogliere le opportunità dell’Open Finance».

«Avviare nuove forme di collaborazione nell’ Open Finance è la chiave per creare valore per la società, offrendo servizi innovativi capaci di soddisfare i bisogni emergenti», ha sottolineato Carlo Panella, Head of Direct Banking di illimity. Mentre Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House - Ambrosetti ha ribadito che lo «sviluppo dell’Open Finance secondo un paradigma a piattaforma, indirizza le richieste delle imprese e delle nuove generazioni di consumatori che richiedono servizi e prodotti smart accessibili senza soluzione di continuità tra diversi device e capaci di offrire un’esperienza d’uso a 360°, andando anche a beneficio dell’intero sistema-Paese».