Pagamenti digitali. Quale futuro per la banca?

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Banche e pagamenti. È un binomio destinato a evolvere ancora secondo l’ultimo World Payments Report di Capgemini e BNP Paribas: con il ruolo sempre più centrale di BigTech e FinTech, la banca potrebbe non essere più protagonista della scena.

Banche, non più “punto di riferimento”

È chiaro che nel mondo dei pagamenti digitali le banche non resteranno sicuramente ai margini ma, come è noto, a fare da traino al mercato in futuro potrebbero essere altri player. I dati lo confermano: basti guardare come appena il 38% dei dirigenti bancari intervistati a livello globale ha in programma di “diventare un punto di riferimento all’interno del nuovo ecosistema dei pagamenti”. I giganti tecnologici e le FinTech invece mostrano piani più ambiziosi e hanno del resto tutte le carte (anche se non ancora i numeri) in mano per fare la differenza, soprattutto a livello di UX.

BigTech e FinTech si distinguono con gli e-wallet

D’accordo la collaborazione con le banche è inevitabile. Quindi alla ribalta ci sarà nei prossimi anni più che un unico protagonista, un intero ecosistema. Ma la crescita anche solo degli e-wallet ci lascia già intravedere quale sarà il futuro degli operatori non tradizionali: già nel 2016 i portafogli elettronici rappresentavano l’8,6% delle transazioni cashless (un volume di 41,8 miliardi). Se pensiamo che la PSD2 e altre normative, almeno in Europa, hanno poi nel frattempo spalancato le porte delle banche alle terze parti, i dati sugli e-wallet sono senza dubbio in crescita.

Il freno della complessità

Banche e player “vecchio stampo” restano indietro soprattutto perché “schiacciati” dai sistemi IT legacy: il 74% del campione banking cita tra gli ostacoli (ad esempio in termini di sviluppo dei pagamenti real time) la mancanza di interoperabilità tra gli schemi. Un 59% parla invece di scarsa standardizzazione. Mentre accanto a loro si aggiunge anche un 86% che, a causa di problemi di adeguamento tecnico, ancora non è a buon punto sul fronte della blockchain.

Pagamenti digitali: CAGR del 12% entro il 2021

Le opportunità di crescita sul mercato comunque ci sono eccome: tra il 2015 e il 2016 i volumi delle transazioni non in contanti hanno toccato i 482,6 miliardi a livello globale ed entro il 2021 il CAGR (compound annual growth rate) sarà del 12,7%. A fare la parte del leone sono i Paesi in via di sviluppo: Russia (CAGR al 36,5%), India (33,2%) e Cina (25,8%). I mercati più maturi, invece, mantengono una crescita stabile, superiore al 7%. Tanto che, entro il 2021, saranno superati dai mercati in via di sviluppo, che copriranno circa la metà delle transazioni digitali a livello mondiale.