HNWI? Più ricchi, ma insoddisfatti del WM tradizionale

Paperoni sempre più ricchi ma pronti a dire addio al WM tradizionale. La ricchezza globale degli HNWI supera i 70mila miliardi di dollari nel 2017. Cresce però anche l’insoddisfazione nei confronti dei gestori di fiducia, a favore delle BigTech.

WWR 2018

Più HNWI, più ricchezza

Sono questi superricchi insoddisfatti i protagonisti dell’ultimo World Wealth report di Capgemini. Parliamo di coloro che hanno investito almeno 1 milione di dollari in asset nel corso del 2017 e che hanno visto crescere a livello globale la propria ricchezza del 10,6% rispetto all’anno precedente. Il 2017 vola così al secondo posto tra gli anni con il più alto tasso di crescita del patrimonio HNWI. Del resto i paperoni aumentano anche in numero: dai 251mila del 2016 siamo passati agli oltre 274mila dell’anno scorso (+9%). L’Italia è nella Top 10 per il numero di HNWI. La precedono USA, Giappone e Germania (sempre sul podio), oltre a Cina, Francia, Regno Unito, Svizzera, Canada e Australia.

Boom dei superricchi in Asia, Nord America e Europa

Non stupisce quindi come i nuovi superricchi siano concentrati soprattutto nella regione dell’Asia-Pacifico e nel Nord America (per il 74,9% sul totale). E come anche l’Europa non se la passi male: il patrimonio degli HNWI nel Vecchio Continente è cresciuto del 7,3%. Solo nel nostro Paese del resto sono diversi i fattori che spingono questo trend: la crescita del PIL ad esempio, passato all’1,6% rispetto allo 0,9% del 2016; ma anche l’incremento dei prezzi del mercato immobiliare (+2,7%) e la capitalizzazione di mercato (aumentata del 23,8%).

WM: più rendimenti, ma soddisfazione in calo

Secondo le stime, la ricchezza degli HNWI dovrebbe raggiungere i 100mila miliardi di dollari entro il 2025. E i wealth manager lo confermano: nel 2017 i paperoni di tutto il mondo hanno registrato rendimenti superiori al 20% e sicuramente la percentuale è destinata a salire. Ma più rendimento non ha portato più soddisfazione: il WM sa infatti che deve impegnarsi per migliorare la relazione cliente consulente e investire di più sui modelli di hybrid advice, dove cioè l’utente HNWI è coinvolto attivamente nel processo di investimento, anche attraverso piattaforme digitali.

Se i superricchi guardano alle BigTech …

Il rischio è che la clientela finisca per preferire l’offerta dei giganti di internet, come Google e Facebook. Già più del 50% degli HNWI intervistati da Capgemini si dice pronto a sperimentare i servizi di gestione patrimoniale degli OTT. Solo i paperoni nordamericani infatti sono soddisfatti del WM tradizionale (è così per il 75,2% del campione), mentre in nessun’altra area si è superata la soglia del 70%.

… e alle criptovalute

Gli OTT dopo tutto fanno gola per vari motivi: sono le realtà più aperte all’automazione e all’intelligenza artificiale e, sebbene tra il WM tradizionale e loro il rapporto sarà collaborativo, resteranno le aziende più dinamiche e le più innovative. E così ad esempio se pensiamo agli investimenti in criptovalute, un mercato cui gli HNWI guardano con sempre maggiore attenzione. In specie tra i più giovani l’interesse è alto: il 26,9% dei paperoni globali si dichiara fortemente interessato.