CARIGE: ECCO IL PIANO

Rafforzare il patrimonio e aumentare la redditività con una nuova strategia commerciale. Il Piano Industriale di Carige prevede anche tagli importanti a filiali e personale.

banca carige

Ecco il Transformation Program

Interventi importanti riguardano la riorganizzazione dell’intera struttura e della strategia commerciale. Oltre a una generica “semplificazione delle strutture centrali” il Piano Industriale di Carige prevede la chiusura di un quinto delle filiali e una riduzione analoga dell’organico. Anche l’ICT vedrà l’outsourcing di una serie di attività, anche per digitalizzare processi e modelli di back office.

La nuova filiale Carige

Se 121 sportelli sono destinati a chiudere, le filiali rimanenti verranno riorganizzate, anche con l’introduzione di modelli cashless o cash light, in cui cioè la gestione del contante è assente o limitata a determinati orari. Sulla nuova filiale verranno investiti 100 milioni di euro: in formazione del personale e in digitalizzazione dei processi.

La nuova filiale conferma il ruolo centrale del Direttore delle Filiali Carige, inteso come un “imprenditore del territorio” (così il comunicato della Banca) con maggiori responsabilità e autonomia per migliorare i tempi di risposta al cliente. Come anticipato, 150 nuovi Direttori saranno inseriti nella Rete e affiancati da consulenti specializzati su segmento.

Prodotti core e architettura aperta

Il target si conferma quello retail: famiglie, small business, PMI. Su di loro verrà costruita la consulenza e l’offerta di prodotti in-house. Per i prodotti più sofisticati ed evoluti Carige si dirige invece verso una “open architecture”, in sostanza si apre alle migliori offerte di mercato da parte di player specializzati. Per il Wealth Management, il brand di riferimento resta Cesare Ponti.

Sul tema Digitale, verrà creata in Carige una Innovation Unit per rivedere l’esperienza del cliente, costruendola intorno ad alcuni “anchor products” (prodotti base) come prestiti digitali, conti correnti online, mutui e carte. Anche il Contact Center verrà rafforzato per servire la clientela a minore redditività.

Carige: il rafforzamento patrimoniale

Il Piano 2017-2020 del CEO Paolo Fiorentino conferma poi le linee guida già contenute nelle anticipazioni di qualche settimana fa. In particolare, per quanto riguarda il rafforzamento patrimoniale di Carige:

• a fine 2017 è previsto il rispetto dei coefficienti patrimoniali 2017, per arrivare a fine 2018 a un CET1 fully loaded al 12,5%;
• si procederà all’aumento di capitale per 560 milioni di euro;
• 480 milioni verranno dalla cessione di asset (la società di credito al consumo Creditis; alcuni immobili; le attività di merchant book; la piattaforma di gestione degli NPL, che andrà a un operatore specializzato);

Carige e la sfida NPL

Sul fronte della gestione del credito deteriorato, oltre alla cessione della piattaforma NPL, si segnala:

• l’implementazione di una NPE Unit;
• outsourcing degli small ticket UTP (Unlikely to Pay, inadempienze improbabili) e pre-deteriorato;
• nuove strategie di recupero sulla trasformazione dell’attivo: la REOCO creata lo scorso luglio interverrà in questo senso su singole operazioni;
• le previsioni sugli NPE vedono uno stock in calo da 7,3 a 3,1 miliardi entro il 2020, con un costo del rischio a 55 bps a fine piano.