Come assicurare una nuova mobilità

Altro che prodotto maturo. La RCA tra scatole nere, analisi predittive e sharing economy cavalca l’onda della trasformazione digitale. Portando l’innovazione direttamente nei prodotti offerti alla clientela: le black box, ad esempio, sono ormai installate sul 15-18% del parco auto circolante a livello nazionale, secondo i recenti dati diffusi da CP Consulting, e spesso sono collegate a dispositivi di sicurezza attiva che diminuiscono la sinistrosità degli automobilisti anche del 30%. Una tecnologia che ha inoltre accelerato la comparsa sul mercato di nuove polizze a consumo, con premi che si basano sui chilometri effettivi percorsi con l’auto.

Innovation Hub 3

Dalla protezione satellitare...

Nel 2015 diverse compagnie hanno quindi “rispolverato” le usage-based insurance per renderle più intelligenti. E, soprattutto, ancora più tecnologiche. Sara Assicurazioni ha aggiunto la protezione satellitare, installando sulle auto assicurate un kit apposito senza costi aggiuntivi per il cliente che permette al centro di assistenza (da chiamare su un numero verde) di localizzare il veicolo e fornire supporto. Inoltre grazie alla app dedicata si possono monitorare le statistiche di percorrenza dell’autovettura, informazioni sul traffico e viabilità, chiamare direttamente il servizio di assistenza stradale, localizzare il veicolo in caso di furto e calcolare anche il percorso per raggiungerlo. Per essere una polizza pay per use a tutti gli effetti, la polizza SaraFree Techno permette di pagare ogni 3 mesi solo il costo dei chilometri effettivamente percorsi, al netto dei 4mila km già inclusi al momento della sottoscrizione.

... al kit per parlare con l’assistenza

Mille chilometri in più, invece, per raggiungere la polizza di AXA Assicurazioni: Autometrica, presentata nel 2002 tra le prime polizze in pay per use, e rinnovata lo scorso anno con un sistema satellitare capace di “dialogare” con l’automobilista: il GPS installato (a carico del cliente), infatti, è dotato di un pulsante contatto e di un Kit Vivavoce che permette di chiamare direttamente dall’auto la centrale operativa AXA Assistance a qualunque orario. L’apparecchio è anche dotato di un sensore di crash con un sistema di attivazione automatico migliorato recentemente dalla Compagnia: in caso di urto, il sensore avvisa la centrale di AXA che, su richiesta del cliente o in mancanza di una risposta, provvede all’invio immediato del carro attrezzi e di una ambulanza fornendo l’indirizzo e il luogo dove si trova la vettura.

Sconti anche sul furto

Il vantaggio offerto da questa tipologia di RC Auto non si limita al risparmio in termini di chilometri percorsi: alcune delle molte compagnie che garantiscono questo servizio, tra cui Italiana Assicurazioni, Allianz e Generali, hanno ar-ricchito il prodotto con una serie di sconti (che arrivano fino al 50%) anche sulla copertura furto.

I big data all’interno della scatola nera

L’assicurazione auto cerca quindi di adattarsi, in particolare per quanto riguarda il pricing, al valore percepito dal cliente. Ma la tecnologia fornita a bordo delle auto, come appunto le black box, offre nuovi obiettivi da perseguire. In partico-lare in termini di evoluzione di prodotto. Esempio concreto, e anche abbastanza recente, è quello del Gruppo Generali che, nel luglio 2015, ha acquisito la startup londinese MyDrive Solutions che da 5 anni utilizzava strumenti di data analytics per la profilazione degli stili di guida al fine di creare prodotti innovativi e cuciti su misura degli assicurati. Le informazioni elaborate provengono direttamente da scatole nere e smartphone della clientela: grazie ad algoritmi predittivi, MyDrive formula dei “behavioral scores”, ovvero valutazioni dei comportamenti degli utenti, che consentono a chi opterà per i nuovi prodotti di ricevere offerte commerciali personalizzate. Generali ha quindi creato un centro di eccellenza, un hub telematico, basato a Londra e specializzato in ambito motor per ampliare le attività di analisi dei dati a una vasta serie di ambiti: dalla prevenzione delle frodi alla sofisticata segmentazione della clientela. Con l’obiettivo di ottimizzare ulteriormente l’offerta di prodotti assicurativi per il comparto auto.

La polizza per il ride sharing

Tutto da esplorare, invece, il tema di una modulazione delle attività per venire incontro alle esigenze specifiche dei Millennials. Anche se nel mercato della sharing economy è già apparsa una prima novità. AXA ha infatti stretto una partnership con BlaBlaCar, la community per gli spostamenti in auto condivisi, per offrire agli utenti italiani della piattaforma di ride sharing una copertura assicurativa aggiuntiva rispetto alla RCA obbligatoria. La polizza è destinata a tutte le auto e ai viaggiatori, che ne possono beneficiare in modo gratuito. La copertura include l’assistenza stradale, con soccorso nel caso in cui il veicolo non possa più circolare autonomamente; le spese di pernottamento per il conducente e i passeggeri o, in alternativa, il rientro al proprio domicilio in Italia; oppure la prosecuzione del viaggio con soluzioni alternative nel caso in cui il veicolo sia immobilizzato e non sia possibile ottenere manodopera entro 3 ore. Inoltre, è inclusa anche la spedizione al passeggero degli oggetti personali dimenticati a bordo del veicolo del conducente e, infine, è prevista la tutela legale del conducente per i sinistri stradali.