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Ricchezza: crescita record. Italia nella Top 10

Paperoni sempre più ricchi e numeri da record rispetto a 10 anni fa. È la fotografia scattata dal Global Wealth Report di Crédit Suisse: a livello globale la ricchezza raggiunge il +27 dal 2007. Gli USA trainano il trend, bene anche l’Europa.

HNWI UBS

+6,4% solo dal 2016 al 2017

È una crescita non da poco, soprattutto se consideriamo quanto la ricchezza è aumentata nell’ultimo anno: da metà 2016 a metà 2017 il salto è stato del +6,4% per un valore di 16,7mila miliardi di dollari. Il più alto dal 2012, che ha portato il livello mondiale sui 280mila miliardi di dollari. La ricchezza sembra crescere anche più velocemente della popolazione: il patrimonio medio pro capite tra gli individui adulti è aumentato del 4,9%, fino a raggiungere i 56.540 dollari.

Gli USA trainano il trend. E battono la Cina

A dare slancio alla ricchezza globale sono in primis gli Stati Uniti. Dopo la crisi finanziaria, gli USA hanno infatti contribuito con 8,5mila miliardi di dollari alla crescita dei portafogli dei paperoni di tutto il mondo. Tornano così in testa alla classifica dei Paesi più ricchi, dopo anni dietro alla Cina. Gli HNWI cinesi si fermano infatti questa volta sul secondo gradino del podio, con un contributo di 1,7mila miliardi di dollari. Gli Stati Uniti del resto, con un ricchezza pari al 33% sul totale globale, ospitano anche il più alto numero di superricchi, cioè chi fa parte dell’1% più facoltoso del pianeta.

Numeri in crescita anche in Europa

Non se la passa male l’Europa. Non arriva alle prime posizioni insieme a USA e Cina ma detiene 4,8 miliardi di dollari di ricchezza. Il Regno Unito resta in una posizione incerta, complice l’effetto Brexit. Germania, Francia, Italia e Spagna ottengono invece buone performance: entrano tutti e quattro infatti nella Top 10 dei Paesi europei con i maggiori incrementi patrimoniali, che vede in testa come ogni anno la Svizzera per ricchezza media pro capite tra la popolazione adulta.

Le “difficoltà” dei giovani milionari

Parliamo di popolazione adulta perché i giovani milionari non se la passano invece tanto bene. Anche se non si può azzardare un paragone con i giovani meno facoltosi, i problemi generali di questa generazione coinvolgono infatti tutte le fasce sociali: disoccupazione, disparità di reddito, prezzi delle case troppo alti, inasprimento delle norme sulle ipoteche e debito studentesco. Negli Stati Uniti i giovani tra i 30 e i 39 anni possiedono la metà della ricchezza rispetto a chi ha tra i 40 e i 49 anni (72.400 dollari contro i 134.800).

Più milionari anche dai Paesi emergenti

Ma esattamente quali milionari trainano il trend? A crescere maggiorante dal 2000 a oggi sono soprattutto gli HNWI, aumentati a livello globale del 170%, e gli UHNWI, il cui numero è quintuplicato. Ma la composizione dei milionari sta cambiando rapidamente: il 98% dei superricchi nel 2000 era concentrato nelle economie a reddito elevato. Da allora si sono aggiunti altri 23,9 milioni di nuovi paperoni, di cui circa 2,7 milioni nelle economie emergenti.