Cariparma. Arriva l'ok per l'acquisto delle tre casse

Crédit Agricole porta a termine l'acquisto di Caricesena, Carim e Carismi. Grazie all'accordo con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi - Schema Volontario, l'istituto compra il 95,3% del capitale delle tre casse a un prezzo di 130 milioni.

Credit Agricole Carismi Carim Caricesena

In foto il Responsabile di Crédit Agricole per l’Italia Giampiero Maioli con il Presidente del Consiglio del Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi – Schema Volontario Salvatore Maccarone

Il piano strategico di Crèdit Agricole

L’operazione, in fase di studio anche con Banca d’Italia, rientra nell’ambito del piano strategico di Crédit Agricole in Italia “Ambizione 2020”. Cariparma può così rafforzare la base clienti di oltre il 20%, superando la quota di 2 milioni di clienti, e svilupparsi nelle regioni chiave con una vocazione industriale e agroalimentare. La banca punta anche ad aumentare la propria quota di mercato a livello nazionale dell’1%: soprattutto in Emilia Romagna (crescita della quota di mercato dal 6% all’ 11%) e in Toscana (quota di mercato dal 2% al 6%). Le tre casse sono infatti ancora nel pieno della loro attività commerciale con oltre 400mila clienti. 

L’acquisizione delle tre casse di risparmio

Ma i vantaggi non mancano anche per Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio di Rimini e Cassa di Risparmio di San Miniato. Prima dell'integrazione nel Gruppo Crèdit Agricole è stato realizzato un deconsolidamento del portafoglio dei crediti deteriorati dei tre istituti e un preventivo rafforzamento patrimoniale da parte dello Schema Volontario nelle Banche per un totale di circa 470 milioni. I conti economici delle tre realtà del resto erano in negativo a dicembre 2016: Caricesena ha chiuso l'anno precedente con una perdita di 65,9 milioni di euro, Carim con perdite per 73 milioni, mentre Carismi con 47 milioni.

Parametri per il closing rispettati

Alla data del closing le tre banche rispettano, come previsto, i seguenti parametri:
- Un CET1 ratio pro-forma medio superiore al 10,7%;
- Un NPE ratio lordo pari al 9%: le banche hanno perfezionato la cessione di 2.740 milioni di euro di crediti deteriorati lordi (sofferenze e inadempienze probabili) attraverso un’operazione di cartolarizzazione e 286 milioni di crediti deteriorati lordi (sofferenze e inadempienze probabili) attraverso un’operazione di cessione diretta.

Nessuno squilibrio finanziario con le acquisizioni

Si tratta comunque di un’operazione che non modifica gli equilibri finanziari di Crédit Agricole Cariparma: la totalità delle sofferenze delle tre banche è stata deconsolidata prima della loro cessione. Inoltre le casse di risparmio sono chiaramente in eccesso di depositi di clientela e l’impatto negativo sul rapporto CET1 di Crédit Agricole non è superiore ai 10pb.

Articolo aggiornato il 22/12/2017