DATA REMEDIATION per portafogli di valore

Nel processo di data remediation, gli asset manager di Fire, che hanno competenze specifiche sulle diverse fonti analizzate, e gli esperti del dipartimento interno di analytics, integrano le informazioni all’interno del Loan data tape in modo analitico e coerente per singola linea di credito.
Fire Data Remediation

Nell’ambito di operazioni di cessione di Non Performing Loans, banche e istituti di credito possono trarre beneficio, soprattutto in termini di pricing, valorizzando e completando il patrimonio informativo relativo al portafoglio oggetto di vendita. Attraverso processi di data remediation infatti, è possibile ridurre l’asimmetria informativa tra acquirente e venditore, incrementare la trasparenza e quindi il valore del portafoglio stesso.

I vantaggi di un sistema centralizzato

Il più delle volte gli originator non dispongono di sistemi centralizzati per gestire le informazioni in loro possesso: i dati relativi ai portafogli, spesso incompleti o non aggiornati, si trovano su più sistemi informatici, che non dialogano fra loro, oppure su supporti cartacei o presso fornitori esterni. «Portare avanti l’attività di data remediation prima della vendita è un’operazione che permette di incrementare il valore del portafoglio sia per chi vende che per chi compra perché la successiva gestione sarà di fatto più semplice e trasparente», sottolinea Sarah Bellocchio, Business Development Manager di Fire, società indipendente, attiva nel credit management daoltre 25 anni. «La nostra attività permette di centralizzare le informazioni su un unico sistema o su un unico data tape, di ripulire, normalizzare e arricchire il dato e digitalizzarlo per renderlo più facilmente utilizzabile».

L’outsourcing del LDT

Per rendere più evidenti le potenzialità del portafoglio, il venditore deve pertanto normalizzare, arricchire e segmentare il suo Loan Data Tape (LDT), ovvero il database contenente tutti i dati relativi ai crediti oggetto di cessione, identificati per debitore o per loan, attraverso l’attività di data remediation. «La maggior parte degli originator, tra cui molte banche medio-piccole, non è strutturata per svolgere autonomamente questa attività. Affidare il loan data tape a società esterne specializzate, è un costo che si trasforma in investimento nel brevissimo termine se si pensa al differenziale in termini di prezzo di vendita che si può ottenere. L’arricchimento consiste nella verifica della disponibilità di dati aggiuntivi ed aggiornati sul singolo debitore, e soprattutto sui collateral, e sullo stato di eventuali azioni legali. Per questo è prevista anche la collaborazione con l’ufficio legale dell’originator. Le informazioni possono essere completate con l’ausilio del fascicolo della pratica e grazie ad un’eventuale attività investigativa».

Qualità e quantità dei dati per conservare valore

«L’importo offerto per l’acquisto di un portafoglio è una funzione positiva della qualità e della quantità delle informazioni disponibili. Il primo ed essenziale passo per elaborare qualsiasi strategia di gestione corretta ed efficiente per i portafogli NPL, sia ipotecari che chirografari, è la creazione di un set di dati adeguato, relativo a ciascuna posizione da acquisire o gestire, consentendo di evitare ipotesi di prezzo eccessivamente conservative e di applicare tassi di sconto più bassi», puntualizza Assunta Cefola, Portfolio Manager di Fire. «Il nostro servizio è particolarmente innovativo perché prevede un supporto in termini di consulenza anche nella fase a monte del processo di due diligence, per colmare le eventuali carenze informative delle banche o di altri operatori. Di norma vengono ricercate e integrate diverse informazioni tra cui le garanzie reali e personali, le informazioni catastali, la presenza di protesti e pregiudizievoli, lo stato delle procedure esecutive e concorsuali, l’analisi dei fascicoli probatori e legali e altro ancora. Tutte le variabili raccolte vengono elaborate e analizzate dagli asset manager con competenze specifiche nell’ambito delle differenti fonti. Il dato può essere così inserito all’interno del LDT in modo analitico e coerente per singola linea di credito».

L'articolo è tratto dal numero di dicembre 2018 di AziendaBanca