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Intelligenza emotiva: cos’è e perché serve in banca?

BPER Banca intelligenza emotiva

Lucia Landi, Head of Learning, Development & Talent di BPER Banca

Lo scorso anno hanno partecipato 300 persone dell’area risorse umane, ma oggi BPER Banca è pronta a formare tutta la popolazione aziendale con un percorso mirato sulla intelligenza emotiva, che coinvolgerà anche i vertici manageriali.

«Siamo la prima azienda in Italia a portare avanti un progetto sulla scienza emotiva dedicato a tutte le risorse – racconta Lucia Landi, Head of Learning, Development & Talent di BPER Banca.

L’iniziativa ha preso piede nel 2023, all’interno del più ampio percorso di Diversity & Inclusion aziendale, con l’obiettivo di supportare una leadership inclusiva capace di superare i bias cognitivi e sociali che spesso orientano scelte o atteggiamenti e relazioni, andando a gestire la complessità delle emozioni, proprie e altrui, attraverso un metodo validato».

Il modello C.E.B.

La scelta è ricaduta sul protocollo CEB, acronimo di Cultivating Emotional Balance, sviluppato da due accademici americani, Paul Ekman e Alan Wallace, scientificamente approvato e validato per sviluppare la capacità di riconoscere le proprie emozioni, rafforzare il proprio equilibrio emotivo e potenziare l’intelligenza emotiva.

«Lo scorso anno ha quindi preso il via l’iniziativa, con un pilota nell’area HR, che ha poi coinvolto 300 colleghi delle Risorse Umane, impegnati per circa 2 mesi in un percorso di formazione da 42 ore – precisa Landi. Il corso era in modalità mista: metà delle lezioni in presenza, la restante parte in simultanea in un’aula virtuale».

Creare un alfabeto emotivo comune

Formare il personale sulla intelligenza emotiva ha portato a vari benefici: in primis, la capacità di tenere in equilibrio pensieri, azioni ed emozioni, grazie a un controllo crescente.

Tutto questo addestramento mentale permette di guidare e orientare abitudini mentali o comportamenti emotivi potenzialmente poco virtuosi anche nel contesto lavorativo.

«E più le persone imparavano i concetti di intelligenza emotiva, più si diffondeva un alfabeto emotivo comune – sottolinea Landi –, un linguaggio attento al peso delle parole, perché l’emozione è ovviamente reale per chi la prova ed è impensabile rinunciarci, ma possiamo abbandonare alcuni comportamenti automatici, dirigendo i nostri pensieri con maggiore saggezza al presente. Un cambio di passo nella gestione delle relazioni».

Le stanze virtuali dove apprendere

Queste competenze sono necessarie all’interno dell’organizzazione aziendale, a prescindere dal ruolo ricoperto. Per questo motivo, il percorso di formazione sulla Scienza Emotiva si rivolgerà nel tempo a tutta la popolazione bancaria.

«Completamente modulato sulle esigenze di BPER Banca, il percorso parte come base dal protocollo CEB ma si sviluppa in modo autonomo sui temi della gestione delle relazioni e della capacità attenzionali, per offrire formazione online in modalità asincrona – anticipa Landi.

Saranno presenti 16 stanze, come le stanze della mente, con tempi di rilascio e percorsi formativi pensati per rispondere alle esigenze delle risorse che devono gestire aspetti o tematiche complessi, come ad esempio la gestione dei conflitti, l’ascolto attivo, l’interdipendenza e la collaborazione».

Neuroscienze e pratiche di respirazione

Ogni stanza metterà a disposizione del personale una video-pillola da mezz’ora, per un totale di 8 ore di formazione, da estendere nel tempo a tutta la popolazione aziendale, vertici aziendali inclusi.

«Questo percorso si fonda su basi neuroscientifiche, come la capacità di plasmare, attraverso le esperienze, il nostro processo cognitivo, affiancate da pratiche di consapevolezza e di attenzione basate sulla respirazione.

E il personale riesce subito a cogliere i tre principali vantaggi legati a questi esercizi di respirazione: la possibilità di calmare la mente, di regolare la pressione sanguigna e, nel tempo, migliorare la capacità di attenzione e la memoria.

Sono pratiche che richiedono costanza ma i risultati sono percepibili da subito e si comincia con pochi minuti – conclude Landi –, quindi facilmente divulgabili nel contesto lavorativo».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di aprile 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop