Ecosistemi aperti, ma sicuri

IBM Raguseo

La PSD2, introducendo il concetto di strong customer authentication, rende le transazioni più sicure, ma potrebbe non essere sufficiente. Per garantire una maggiore sicurezza dell’intero sistema è necessario integrare controlli di sicurezza che rispondono alle sfide dell’open banking.

Un nuovo ecosistema di sicurezza è necessario per andare incontro al business dettato da PSD2 e Open Banking. È questa la grande sfida per il mercato Finance. «La Direttiva si focalizza sui pagamenti introducendo l’obbligatorietà della Strong Customer Authentication (SCA) – spiega Domenico Raguseo, Manager of Europe Technical Sales and Solutions di IBM Security – e sul monitoraggio e controllo delle transazioni. Tuttavia la PSD2 non si sofferma abbastanza su due elementi cruciali: la necessità di un nuovo approccio da parte del fornitore del servizio alla security del consumatore, ad esempio garantendo la sicurezza dei dispositivi da cui partono le transazioni; e il bisogno, in un ecosistema sempre più ampio che deve fare i conti con player terzi, che deve andare oltre la tradizionale sicurezza perimetrale introducendo ulteriori controlli di sicurezza integrati al fine di garantire un sistema completo per prevenire, identificare e rispondere a un attacco. Controlli di sicurezza che vanno dalla protezione dei dati alla sicurezza delle applicazioni, dal cloud alla gestione e governance delle identità e degli accessi, dalla sicurezza dei dispositivi mobili alla sicurezza dei dispositivi desktop e mainframe, senza dimenticarci la sicurezza della rete».

Autenticazione, consumatore e...

IBM ha quindi scelto di integrare le sue soluzioni di sicurezza per offrire a tutti i player del nuovo ecosistema aperto standard sempre più elevati in ambito di cybersecurity. «Il primo passo riguarda naturalmente l’autenticazione e, di conseguenza, la garanzia della SCA e della valutazione del rischio associato alla transazione – precisa Raguseo. Per questo motivo ai due tradizionali elementi, ovvero quello che l’utente sa (password) e possiede (token), ne abbiamo aggiunto un terzo: quello che il cliente è, tramite il riconoscimento biometrico. D’altronde è il consumatore, da sempre, l’anello debole della sicurezza. Ecco perché oltre a rafforzare la transazione, le nostre soluzioni fanno un’analisi del rischio della transazione anche in funzione della presenza o meno di malware finanziario sul dispositivo».

...terze parti

E poi ci sono le terze parti, al centro delle transazioni e che potranno accedere alle informazioni e fare pagamenti per conto dei clienti. «Mettiamo a disposizione delle applicazioni due soluzioni ad hoc: API Gateway e API Connect – commenta Raguseo – per garantire un accesso sicuro e tracciabile ai dati e processi che gestiranno informazioni e pagamenti».

Spazio alle soluzioni cognitive

Infine è necessario un supporto nei processi di risposta agli incidenti informatici. «Con Watson for Cyber Security mettiamo a disposizione soluzioni cognitive che analizzano i dati provenienti da IBM x-force, gruppo di ricerca IBM specializzato sul cybercrime, e più di mille altre sorgenti di informazioni strutturate e non strutturate per conoscere i pattern di attacco in modo proattivo – conclude Raguseo. In questo modo, ad esempio, una volta capito che un dispositivo è stato hackerato, la banca può bloccare la transazione, mandare una segnalazione e provvedere a mettere in sicurezza in modo preventivo ulteriori dispositivi che potrebbero essere stati o che potrebbero essere compromessi dallo stesso attacco».

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