Nessuna via di fuga dalla crisi del mattone. Secondo l’indagine Internazionale ING “Case e Mutui”, la maggior parte degli italiani pensa che i prezzi delle case non crolleranno ma non torneranno nemmeno a salire.
Per gli italiani i prezzi non possono crollare
Quasi la metà degli intervistati in Italia crede ancora che i prezzi delle case non possano crollare. La media europea è del 42% e il paese con la variazione più sensibile rispetto al 2015 è la Gran Bretagna dove la percentuale dei più fiduciosi sul rialzo dei prezzi passa dal 70% del 2015 al 57% del 2016 (-13%), complici anche gli effetti della Brexit.
Pochi credono nella ripresa del mercato immobiliare
Gli ottimisti in Italia sono il 37% del campione analizzato da ING. Una percentuale che è ben lontana dalla media europea, che è pari al 56%. Nonostante un trend leggermente positivo (+4% rispetto al 2015), gli italiani rimangono quindi dietro a Polonia, Francia, Spagna, Repubblica Ceca e Romania.
Il fisco pesa sui prezzi delle case
Oltre alle tasse sulla casa, a incidere sulla decisione di acquisto di un immobile sono le rate: un italiano su tre difatti afferma di avere difficoltà a ripagare le spese del mutuo. Difatti, secondo gli ultimi dati Istat sono 7 milioni gli under 35 che vivono ancora in famiglia con i genitori. Si tratta di studenti (35,5%), disoccupati (29,7%) ma non mancano gli occupati (31,8%).
Mercato immobiliare e scelte di vita
Ma quanto la situazione del mercato immobiliare incide sulle scelte di vita? In Italia il 29% degli intervistati dichiara di non potersi permettere di andare a vivere da solo. Il 20% afferma invece di rimandare la decisione di avere figli a causa delle condizioni abitative, mentre il 15% si vede costretto a rinviare il momento della pensione.