Paylab XII. mPOS: l’Italia detiene il primato

PayLab Cavazzana

Italia in testa per la diffusione di mPOS. Le pin pad leggere, capaci di collegarsi ai diffusi device mobili, come i tablet e gli smartphone, raggiungono numeri da record nel Paese, grazie a casi d’uso innovativi: dal mondo assicurativo a quello dei servizi postali, raccontati in occasione della XII edizione di PayLab, tavola rotonda permanente sull’innovazione dei sistemi di pagamento organizzata da AziendaBanca e Ingenico Italia. «Oltre 100mila mobile POS sono attivi sul mercato italiano – commenta Luciano Cavazzana, Eastern Europe & Africa ManagingDirector di Ingenico Group. Ma si tratta di un fenomeno tutto nostrano: nel resto d’Europa l’mPOS conta su numeri più ridotti, nonostante la spinta delle banche tradizionali e anche dei tanti payment facilitator che si erano affacciati al mercato con una offerta capace di scavalcare l’intermediazione bancaria».

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Alleanza Assicurazioni: 3mila collaboratori per l’mPOS

PayLab GiorgioA spingere l’adozione del mobile POS sono i grandi player che si rivolgono ai consumatori. Come Alleanza Assicurazioni, che ha avviato un progetto per equipaggiare i suoi collaboratori di un mPOS e di un tablet per la sottoscrizione e il pagamento delle polizze assicurative. «In due anni abbiamo dotato oltre 3mila collaboratori di un iPad e di un mobile POS – racconta Alessandra Giorgio, Responsabile Digital & Web Management di Alleanza Assicurazioni – che consentono non solo di firmare attraverso F.E.A. le polizze, ma anche di conservare a norma i documenti e riconciliare in modo automatico i pagamenti. Un progetto che non è ancora terminato: nel 2017 la digitalizzazione della Rete Alleanza prosegue. Almeno altri 1000 collaboratori saranno dotati di tablet e mPOS. La semplificazione amministrativa si riflette sull’aumento della produttività, che naturalmente deve essere misurata. Da subito abbiamo creato degli strumenti di monitoraggio per analizzare come la nostra rete reagisce a questo nuovo approccio operativo, non più analogico ma digitale. Definiti i KPI, attraverso una dashboard accessibile da tablet è possibile monitorare il transato e osservare come e quanto viene utilizzata la nuova soluzione, individuando ostacoli e vantaggi».

I servizi postali “a domicilio”

Non più solo micro transazioni: l’mPOS è alla conquista di un business caratterizzato da scontrini medio-alti, anche quando si guarda al mondo dei servizi postali che sta man mano abbandonando il pagamento in contanti alla consegna per favorire l’acquisto elettronico. «Da qualche mese abbiamo avviato una campagna di comunicazione per informare i destinatari dei nostri servizi della possibilità di pagare elettronicamente alla consegna – premette Benedetto Mangiante, Marketing & Innovation Director di Nexive. Via SMS o email, comunichiamo PayLab Mangiantel’importo esatto da corrispondere alla consegna, sottolineando la possibilità di pagare con carta di credito o di debito. L’obiettivo è raggiungere segmenti come il fashion o l’elettronica, in cui lo scontrino medio è piuttosto alto, per non parlare dei 4 milioni e mezzo di professionisti a cui possiamo proporre il nostro servizio attraverso agenti e fattorini che ritirano la corrispondenza direttamente presso le aziende clienti. Presto inoltre i nostri fattorini saranno anche dotati di mobile POS e potranno visitare in prima persona aziende e consumatori non solo per consegnare raccomandate ma anche per permettere il pagamento di bollettini. La catena dei servizi postali così viene semplificata, soprattutto a vantaggio delle PMI. Un primo test è in corso nella filiale Nexive di Padova: in quell’area l’80% della popolazione è raggiunto quotidianamente dalla nostra rete e i primi risultati della sperimentazione mostrano come le piccole e medie imprese siano le più interessate al nostro servizio. Il 5% del business deriva infatti già oggi da questo segmento, raggiunto dai nostri postini dotati di mPOS».

Cliente al centro, comunicazione e nuovo packaging...

PayLab FerreroIl buon riscontro dell’mPOS in questi casi d’uso si deve a tre fattori: la focalizzazione sui bisogni del cliente, una buona comunicazione alle spalle e, infine, anche una indiretta incentivazione grazie alla value proposition presente nell’offerta. «Tre mosse che hanno permesso all’mPOS di crescere in Italia – conferma Marco Ferrero, Sales Director di CartaSi. Il lancio del mobile POS d’altronde ha coinciso con l’entrata in vigore del regolamento che richiedeva ai professionisti e ai merchant di accettare anche i pagamenti elettronici, innescando negli operatori, banche e partner, la possibilità di intravedere nuove opportunità di business. Da lì sono nate campagne di comunicazione e offerte ad hoc a cui hanno partecipato anche gli operatori telefonici, con pacchetti che comprendevano device e connettività. Inoltre insieme a CartaSi sono state sviluppate soluzioni capaci di soddisfare i bisogni di grandi aziende in specifiche industry che Paylab Gentileoperano in mobilità, come gli esempi delle assicurazioni e della distribuzione dimostrano». Il packaging innovativo ha anche stimolato la rete bancaria. «D’altronde la vendita in filiale dei POS tradizionali è complessa in termini di tempo e competenze rispetto alla marginalità generata, stante la componente tecnologica sottostante al prodotto – osserva Stefania Gentile, General Manager di Setefi – mentre l’mPOS, con il suo pacchetto di offerta semplice e completo, in cui è compreso anche il device, ha stimolato la rete bancaria a raggiungere nuovi mercati: ovunque ci sia un bene venduto o un bene trasportato, con un pagamento correlato, c’è spazio per il mobile POS. Dalla logistica, al pagamento alla consegna, fino all’approvvigionamento merci nei siti di e-commerce».

... ma soprattutto integrazione al gestionale di cassa

E se il terminale di pagamento è collegato al gestionale di cassa, il successo è assicurato. «L’integrazione del sistema di pagamento elettronico alle casse dei punti vendita, consente di superare il problema della riconciliazione dei flussi di cassa, con un notevole vantaggio in termini di risparmi di tempi e di costi per gli esercenti – precisa Massimiliano Gallo, Head of Acceptance Development & Merchant Engagement Italy & Greece di Mastercard. Le casse, collegate ai device e PayLab Gallocapaci di dialogare con applicazioni mobile, consentono inoltre di traghettare aziende ed esercenti nell’API economy, offrendo nuove possibilità di gestire i pagamenti all’interno del punto vendita in modo efficiente, sicuro e veloce». Una possibilità che Sisal ha colto sull’immediato. «Il nostro Paese si sta dimostrando ricettivo e pronto a investire per dare ai consumatori la possibilità di pagare con carte di credito e debito – conclude Maurizio Santacroce, Direttore Payments & Services di PayLab SantacroceSisal Group. Per questo motivo abbiamo investito per l’ammodernamento di tutta la nostra rete - oltre 40mila punti vendita - dotandola di POS di ultima generazione collegati al terminale, così da poter gestire in modo efficiente tutti i pagamenti e accettare qualsiasi pagamento anche in modalità cashless».