Pir, il meglio deve ancora venire

Natixis Barometro investimenti Italiani

Secondo le stime, il mercato dei PIR potrebbe convogliare risorse per 60,1 miliardi entro il 2021, di cui 11,5 miliardi a vantaggio delle mid-small cap quotate.

Per comprendere a fondo come i PIR abbiano mescolato le carte in tavola nel mercato dell’asset management italiano, favorendo una ridistribuzione del capitale fra diverse tipologie di impieghi, Intermonte Sim, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha realizzato uno studio che analizza l’effetto della loro introduzione sulla domanda e sull’offerta di capitale nel mercato borsistico italiano.
In linea generale, il loro avvio ha consentito di mobilitare, nel solo primo anno, circa 10,9 miliardi di euro (secondo i dati di Assogestioni), dando così ulteriore linfa al risparmio gestito in Italia. Secondo le stime di Intermonte Sim, l’industria dei PIR potrebbe raccogliere risorse per 60,1 miliardi entro il 2021, di cui 11,5 miliardi di euro specificatamente a vantaggio delle mid-small cap quotate.
“La domanda che molti si pongono è se le risorse di denaro arrivate in modo così rapido e consistente siano servite per finanziare la piccola e media impresa italiana. La risposta al momento è negativa ma era improbabile attendersi il contrario in un solo anno di tempo, precisa Giancarlo Giudici della School of Management del Politecnico di Milano. Il buon andamento del mercato borsistico ha finora privilegiato le azioni nelle scelte di investimento dei PIR mentre le obbligazioni si sono guadagnate un piccolo spazio, probabilmente limitato ai titoli più liquidi. A meno di improvvise turbolenze sui mercati, il trasferimento delle risorse verso l’economia reale comincerà quindi a vedersi nel 2018. In uno slogan, si potrebbe dire che “il meglio” deve ancora venire”.

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Il flusso trimestrale di raccolta dei fondi ‘PIR compliant’ nel 2017 e il numero di fondi attivi.
Fonte: Assogestioni

L’analisi

Nel dettaglio lo studio ha rilevato nel 2017 un generale incremento dei prezzi delle azioni quotate su Borsa Italiana che non rappresenta tuttavia una peculiarità del nostro listino, ma si inserisce all’interno di un ciclo favorevole in tutta l’Unione Europea soprattutto rispetto alle mid cap. Nel contempo è emerso invece un rendimento ‘differenziale anomalo’ positivo e significativo per quelle tipologie di azioni utili a colmare il vincolo del 21% investito al di fuori dell’indice FTSE MIB, in particolare i titoli del segmento STAR e l’indice delle mid cap.

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Performance degli indici FTSE MIB, FTSE Italia STAR, FTSE Italia Mid Cap, FTSE Italia Small Cap, FTSE Aim Italia dal 1/1/2016 al 31/12/2017.
Fonte: Borsa Italiana, elaborazioni Politecnico di Milano

Si osserva un effetto PIR sui volumi e scambi soprattutto dell’AIM Italia, dove la media mensile degli scambi era di 27milioni di euro nel 2016 e di 165 milioni nel 2017; anche lo Star passa da 977 milioni a 1.775 milioni, raddoppiando gli scambi; di contro, invece, si stima un calo medio dell’8% per i volumi di scambio dei titoli FTSE MIB e un aumento del 71% per gli altri titoli. Non vi è stato invece alcun impatto dei PIR sulle forme innovative di finanziamento per le imprese dedicate in particolare alle PMI (private equity, venture capital, mini-bond, crowdfunding e P2P lending) dato che si tratta di attività illiquide e pertanto poco utilizzabili, almeno per il momento, negli attuali fondi PIR-compliant.

La mappa

Al 31.12 2017 i fondi ‘PIR-compliant’ operativi in Italia o pronti alla partenza erano circa 70 con un flusso di sottoscrizioni che ha toccato un massimo nel secondo trimestre e un buon recupero a fine anno. Con l’eccezione di alcuni ETF, quasi tutti i fondi nati sono a gestione attiva (distinti prevalentemente in fondi azionari e fondi bilanciati, quasi equivalenti per numerosità, mentre quelli obbligazionari sono ancora pochi). Oltre a questi, completano il quadro altri circa trenta prodotti assicurativi ‘PIR-compliant’ disponibili sul mercato, offerti da diverse compagnie assicurative (distinti fra polizze unit linked e prodotti assicurativi multi-ramo).