Intesa Sanpaolo: ecco le strategie verso il 2021

C’è il digitale al centro del piano industriale 2018-2021 di Intesa Sanpaolo. Che fissa obiettivi molto ambiziosi facendo leva su innovazione tecnologica, rinnovamento delle risorse umane e 5,8 miliardi di investimenti.

Intesa Sanpaolo Piano 2021

Il Piano Industriale è stato presentato insieme ai risultati consolidati di Intesa Sanpaolo per il 2017. Ecco i link rapidi ai punti chiave:

Gestione del credito
Risorse umane
Filiali e distribuzione
Bancassurance Danni
Private Banking
Clientela Retail
PMI e MidCorporate
Efficientamento
Digitale
Impact Banking e CSR

Una gestione del credito “da mercato”

Al centro dell’attenzione c’è, da anni, il tema della gestione del credito. La piattaforma di recupero crediti verrà rafforzata con 30 milioni di investimenti IT per migliorare la qualità dei dati e dei sistemi informativi. Previsto anche un aumento delle risorse umane dedicate. La piattaforma di servicing verrà affidata a una nuova azienda, che includerà anche la Re.O.Co (Real Estate Owned Company) di Gruppo. Il Piano non esclude la partnership con un operatore industriale per migliorare le performance nei recuperi.

I servizi saranno comunque diversificati, introducendo servizi di consulenza per immobilare e ristrutturazioni industriali. Il progetto Pulse porterà poi 1.000 risorse (nel 2018 si partirà con le prime 100) a focalizzarsi su sollecito e rinegoziazione/ristrutturazione dei crediti retail allo stato iniziale di deterioramento: previsto il contatto con i clienti in modalità multicanale, compresi quindi gli strumenti digitali.

Un piano analogo, ma per le PMI, prevede attività di rinegoziazione e ristrutturazione per una “gestione del credito 2.0” proattiva, che individui le situazioni a rischio intervenendo anche sui crediti in bonis. Per i clienti mid e large corporate viene invece rafforzata la restructuring farm, che passerà a occuparsi anche delle situazioni pre-distressed e alle aziende di medie dimensioni.

Tutte le attività di recupero verranno offerte anche a banche di piccole e medie dimensioni, aziende Corporate, clienti industriali, utilities.

I crediti deteriorati dovrebbero complessivamente scendere dai 52,1 miliardi lordi di fine 2017 ai 26,4 di fine 2021.

Riconversione per almeno 5mila persone. Esteso il contratto misto

L’accordo sindacale di fine 2017 prevede l’uscita volontaria di 9mila persone entro metà 2020, per un risparmio a regime di circa 675 milioni. Verranno però assunte almeno 1.650 persone. Previsto un piano di formazione, Proactive HR In-Placement, per riconvertire almeno 5mila risorse a ruoli a elevato valore aggiunto. Il contratto misto (due contratti per la stessa persona, entrambi part-time: uno come dipendente bancario, l’altro come consulente finanziario) verrà gradualmente esteso.

Meno filiali: multiformato e partner esterni

In chiusura nel triennio altre 1.100 filiali. Mediante strumenti informatici proprietari di Advanced Analytics, si ottimizzerà il costo-opportunità tra prossimità e rischio di perdita della clientela. Il presidio del territorio passerà anche dai punti Banca5 e dal self service avanzato, secondo un modello che terrà conto del potenziale di mercato. I centri abitati più rilevanti saranno coperte da filiali, Banca5 e ATM evoluti, mentre quelli meno importanti si affideranno solo a Banca5 e self service. A questi si aggiunge la filiale online, con l’offerta fuori sede da parte di gestori con contratto misto.

Il modello retail si baserà sul multiformato: la Banca Estesa legherà gli orari di apertura di ogni sportello alle esigenze specifiche dei micromercati. Previsti anche eventi in filiale per intercettare i Millennials, il rinnovamento del layout di filiale, la creazione di spazi di co-working e la creazione di aree dedicate a partner non bancari per la distribuzione di prodotti e servizi.

Bancassurance Danni: obiettivo Top 4

La bancassicurazione Danni è uno dei target più importanti del Piano di Intesa Sanpaolo: diventare uno dei primi quattro player ramo Danni in Italia entro il 2021, il numero uno guardando solo ai prodotti non-veicoli. Il tutto per premi lordi (al 2021) di 2,5 miliardi di euro.

Come? Innanzitutto puntando sulla distribuzione. A supporto delle filiali entreranno 220 specialisti, con un sistema incentivante mirato e 300 milioni di investimenti per il rebranding delle filiali retail in “filiali Bancassurance”. 30mila persone (nel 2018 le prime 5mila) seguiranno un percorso di formazione dedicato. L’obiettivo è replicare i risultati delle filiali pilota, passando da una media di 0,3 polizze al giorno per filiale a 3 polizze. Ci penserà, sempre fronte distribuzione, anche una piattaforma digitale open market pensata per la clientela esterna al Gruppo.

Intesa Sanpaolo lavorerà anche sui prodotti, guardando oltre il comparto veicoli per sviluppare il cross-upselling verso l’ambito “Salute e Benessere”, con un’offerta specifica per i segmenti PMI e affluent/private.

Per migliorare la customer experience, i processi verranno efficientati per ridurre i tempi di liquidazione: oltre a 500 FTE, l’innovazione di processo post-vendita richiederà importanti investimenti IT, ad esempio per adottare soluzioni per le perizie a distanza e strumenti di apprendimento automatico per supportare la valutazione dei sinistri.

Private Banking digitale

Altro punto forte di Intesa Sanpaolo: il Private Banking. Il modello di servizio verrà ulteriormente specializzato: il Lower Private coi Centri private, gli HNWI in 7 centri a loro dedicati. La Rete Fideuram intercetterà le nuove esigenze di rete e clientela, lavorando ad esempio sul ricambio generazionale.

I nuovi private banker saranno oggetto di iniziative specifiche: il nuovo Campus Intesa Sanpaolo Private Banking e una Learning Factory: previste 1.400 nuove risorse tra promotori finanziari, private banker e funzioni di sede.

Novità importante: una vera strategia digitale nel private banking, con il lancio di un canale digital per l’acquisizione di clienti self directed, cui verrà applicato il modello di servizio di Fideuram. La piattaforma Alfabeto, oggi già a disposizione dei banker, verrà rafforzata con strumenti per la digitalizzazione della relazione e la consulenza a distanza. L’investimento in quest’area sarà di 40 milioni di euro.

Obiettivo: arrivare tra le prime 5 private bank europee (la seconda in Eurozona) per masse gestite.

Proseguirà anche l’internazionalizzazione del Private Banking di Intesa Sanpaolo: in Svizzera, con il rafforzamento delle strutture esistenti dopo l’acquisizione di Morval Vonwiller; a Londra, con il rafforzamento della filiale locale, e in Lussemburgo. Oltre che in Cina, dove ISP è già presente con la controllata Yi Tsai e la partnership con Penghua e Bank of Qingdao.

Segmenti Retail e Personal

Per la Divisione Banca dei Territori sono in arrivo servizi di trading online avanzato, Robo4Advisory e RoboAdvisory puro. Previsti nuovi prodotti e servizi digitali attivabili via web e app: Smart Save, Smart Invest, Smart Future, Smart Insurance.

Per gli affluent verrà sviluppato un servizio di consulenza multicanale a distanza.

Il digitale per le PMI

Allargamento dei servizi anche per PMI e Mid Corporate. In primis con il lancio di Dialogo Industriale, piattaforma digitale per ottimizzare la struttura dell’attivo e del passivo delle PMI. In arrivo anche servizi non finanziari: recruiting, formazione, welfare per i dipendenti.

Cresceranno i team dedicati alla relazione e gli specialisti di prodotto (da 400 a 600 nel triennio). Verranno rafforzate finanza strutturata e consulenza: soprattutto per il Mid Corporate, in cui si farà leva sulla piattaforma internazionale di global transaction banking e sulle soluzioni di supply chain finance.

Iniziative di Efficientamento

Nasce il Chief Cost Management Officer, centro di eccellenza per la centralizzazione degli acquisti, la razionalizzazione delle relazioni con i fornitori e la focalizzazione degli investimenti del Gruppo. Obiettivo: 0,6 miliardi di risparmio di spese amministrative nel 2018-2021.

In ambito Real Estate la novità più importante è ISP City, nuova sede milanese in cui saranno centralizzate le funzioni di Direzione per ottimizzare i tempi di trasferimento con il Centro Direzionale di Torino.

Verranno incorporate 12 banche controllate, di cui saranno però mantenuti i brand territoriali. Tra queste Banco di Napoli, CR Firenze, Banca Nuova, Banca Apulia e Banca Prossima, la banca dedicata al terzo settore.

Iniziative sul fronte digitale

Una nuova piattaforma multicanale per tutto il retail, che comprenderà anche un wallet assicurativo; in ambito pagamenti, previsto il lancio di un nuovo wallet digitale che includa il P2P e l’aggiornamento delle carte Bancomat alle transazioni c-less.

Il processo di vendita sarà digitalizzato, rinnovando la dotazione tecnologica, gli strumenti di interfaccia con la clientela, la piattaforma di back end. L’obiettivo è la digitalizzazione dei processi.

Il 100% dei dati sarà utilizzabile nel data lake entro il 2021, rispetto all’attuale 50%. Il team Data Scientists crescerà dalle 15 risorse del 2017 a oltre 100.

Il dialogo con realtà tecnologiche, già affermate o emergenti, proseguirà. Nell’Assicurazione Danni è prevista la collaborazione con InsurTech e gli investimenti di Neva Finventures dovrebbero crescere di conseguenza.

Impact Banking

Un capitolo importante del Piano è riservato a quella che impropriamente potremmo definire Corporate Social Responsibility e che viene giustamente spostata sul tema dell’Impact Banking: l’obiettivo è diventare “un modello di riferimento di livello mondiale”. Ad esempio con un’unità specializzata nella gestione proattiva e nella valorizzazione delle 20mila opere d’arte di proprietà della banca.

Verrà lanciato il fondo ISP Fund for Impact, di 250 milioni di euro, per erogare prestiti per 1,2 miliardi a categorie con difficoltà di accesso al credito. E sono previste nuove iniziative dedicate alla Circular Economy con un plafond specifico di finanziamenti e il lancio di un Fondo ad hoc.