Le cryptovalute, l’Orso e l’attesa

Criptovalute

Dove saremo tra un anno non lo sappiamo, ma tra cinque anni avremo cambiato il mondo. È la sintesi, condita di cinismo, di quanto sentito sulle cryptovalute al primo giorno del Web Summit 2018.

Ufficialmente: c’è fiducia…

C’è una discrepanza netta tra quanto viene detto ufficialmente, sul palco e nelle conferenze stampa ufficiali, e i commenti degli addetti ai lavori lontano dai riflettori. Incominciamo dalla sessione ufficiale: di fronte a migliaia di persone, si sono confrontati Peter Smith, co-fondatore di Blockchain.com (un wallet, tra le altre cose); Garry Tan, anche lui co-fondatore e DG di Initialized Capital (venture capital per giovanissime startup, tra i loro investimenti c’è Coinbase); e Tim Draper, fondatore della Draper Associates (altro venture capital, anche loro hanno investito in Coinbase). Per capire il mood dei relatori, Draper indossa una cravatta rossa decorata da enormi bitcoin.

… e si crede nella Rivoluzione

La domanda è semplice: dopo un anno di montagne russe nel mondo delle cryptovalute, come vedete il futuro? E la risposta è sibillina: nel breve termine, ancora montagne russe, volatilità. Nel medio-lungo, si ipotizzano quotazioni altissime per il bitcoin. Soprattutto, si fa appello ai presenti “per cambiare il mondo”. L’obiettivo è “riprendere il possesso del proprio denaro”, “disintermediare la politica e le banche centrali per liberare i nostri soldi” e sposare la rivoluzione “di una valuta internazionale, accettata ovunque”. Accettata ovunque, in realtà, non lo è proprio, ma i relatori hanno sottolineato come le cryptovalute, e il bitcoin in particolare, abbiano attecchito maggiormente in quei Paesi in cui le crisi economiche e l’inflazione hanno picchiato duro. Argentina, Venezuela, Nigeria.

Ufficiosamente: razionalizzazione del mercato

Lontano dal palco, i toni cambiano. «Il mercato è in una fase orso – mi racconta un analista seduto di fianco a me – e dopo l’entusiasmo dello scorso anno ci sarà una forte razionalizzazione. Le cryptovalute non conquisteranno il mondo, ma non spariranno neppure nel nulla: i progetti più interessanti sopravvivranno a questo momento e si riveleranno un ottimo investimento». Peter Smith di Blockchain.com ha confermato che il 2018, nonostante la forte perdita di valore del bitcoin da gennaio, ha visto una forte crescita del numero dei clienti. “Il secondo anno migliore di sempre”. Il crollo delle quotazioni del bitcoin non preoccupa Smith, «il prezzo è frutto della speculazione di pochi attori, dobbiamo guardare al numero degli utenti attivi per capire se uno strumento è solido e continuerà a essere usato in futuro». La società ha anche distribuito gratuitamente “Stellar Lumens” (sigla: XLM), tra le prime 10 crypto per capitalizzazione, viene ritenuta particolarmente scalabile e promettente.

Chi resterà, vincerà

«I discorsi sulla rivoluzione e la disintermediazione sono vecchi di anni, i successi concreti verranno da altri ambiti» - mi conferma un secondo investitore, un po’ deluso dai toni decisamente politici di alcuni interventi. Tra maxi finanziamenti da parte del venture capital e distribuzione di moneta tra i futuri utenti, sembra iniziata la competizione per restare tra i protagonisti del mercato crypto quando sarà passata la tempesta e il mercato tornerà a crescere. Sperando che la crescita sia trainata dai progetti concreti che tutti auspicano e non da una nuova ondata speculativa: se ci vorranno uno, cinque o dieci anni, non lo sa nessuno.