Mobile Payment: uno sconosciuto alla cassa

Pagare con lo smartphone? Semplice e facile, secondo la mia banca. E invece non è proprio così: ci è bastato fare un paio di test per mandare in crisi il punto cassa.

Come ti setto la app

Prima di partire per l’avventura, mi preparo. Scarico la app della banca, abilito la funzione mobile payment, associo la carta, imposto il PIN di 5 cifre, utilizzo il widget dedicato e setto per sicurezza lo sblocco tramite fingerprint. Dieci minuti al massimo e sono pronto per il primo tentativo. Destinazione: UCI Cinema.

«Posso pagare con lo smartphone?» «Come, scusi?»

La ragazza alla cassa del cinema sorride consegnandomi i biglietti. E a quel punto le chiedo di pagare con la app NFC del mio smartphone. «Pagare con il telefonino?» – dice, smettendo di sorridere. «In che senso?» - chiede, temendo forse qualche forma di baratto. Mi stronca con un «Non ci è mai capitato» e non le faccio notare che proprio sotto il suo naso c’è un POS contactless. Così alla fine pago in contanti.

«Un attimo che proviamo, però forse è meglio con la carta»

Avrò sicuramente più fortuna al nuovissimo Centro Commerciale di Arese, dove l’innovazione è il punto forte e il personale neoassunto è sicuramente stato formato. La prima tappa è Mango, catena di abbigliamento. «Il POS contactless lo abbiamo, – mi dice il cassiere – però non so se va con il telefono. Non lo ha mai fatto nessuno, comunque proviamo». Il c-less è conosciuto, l’NFC a quanto pare no. Mi fa avvicinare lo smartphone al dispositivo, digito il PIN e sullo schermo compare una notifica: transazione in corso. Macché: la transazione viene rifiutata. «Mi sa che ti conviene con la carta» – cerca di liquidarmi in fretta il cassiere, aggiungendo, quasi per circostanza: «però che strano, magari lo abbiamo avvicinato male». Dietro di me si sta formando una fila impaziente, preferisco rinunciare e usare la plastica, per quanto c-less.

«Forte, non l’avevo mai visto!»

Per tentare di dare un senso alla presenza del mobile payment sul mio smartphone faccio un ultimo tentativo. H&M, altra catena internazionale di abbigliamento. Chiedo alla cassiera, poco speranzoso. Mi guarda come se parlassi un’altra lingua ma mi lascia avvicinare lo smartphone al POS. Ecco, improvvisamente, un beep liberatorio. «Ah, transazione effettuata!» – esclama gioiosa la ragazza alla cassa. «Che bello, è qualcosa che non avevo mai visto fare!» È l’effetto wow: e pensare che dovrei provarlo io.