PayLab XIII. Verso l’mPOS 3.0

L’mPOS è ancora alla sua fase 1.0. Ma l’evoluzione descritta in occasione di PayLab, Osservatorio permanente sull’innovazione nei sistemi di pagamento, organizzato da AziendaBanca e Ingenico Italia, vede il mobile POS raggiungere lo stadio 3.0: un dispositivo integrato con i sistemi di cassa più evoluti, capace di offrire la stessa user experience di uno smartphone e arricchito da un corollario di applicazioni che aiutano il merchant nella gestione del proprio business. Anche in modalità open source. «Stiamo lavorando a un importante progetto di integrazione per far sì che i diversi applicativi di cassa possano dialogare tra loro – dichiara Marco Rizzoli, Country Manager di Ingenico Italia. L’obiettivo è riuscire a offrire una user experience ottimale e per questo motivo abbiamo sviluppato la nuova linea di terminali TETRA, con un’interfaccia user friendly che agevola i pagamenti contactless e NFC, grazie anche al design differenteche vede posizionato il POS davanti al cliente. La programmabilità dei nuovi device permette di rendere i terminali dei dispositivi open, su cui eseguire una serie di servizi ad alto valore aggiunto per i merchant».

PayLab plenaria maggio 2017 mpos

Se il POS è open source

L’interfaccia dei terminali di nuova generazione, infatti, ricorda quella del device per eccellenza, ovvero lo smartphone, e ne vuole replicare la stessa intuitiva customer experience. «Inoltre, i terminali sono integrati con più recenti sistemi operativi e sono programmabili in linguaggio HTML5: in altre parole, è possibile eseguire le applicazioni che si desiderano fornire per arricchire il POS anche in cloud o in ambiente Android – spiega Claudio Carli, Marketing Manager di Ingenico Italia. Già oggi i POS più evoluti offrono queste funzionalità, garantendo nel contempo la sicurezza e la semplicità d’uso. Il futuro ci spinge quindi verso l’ideazione di un POS basato su piattaforma Android, ma sicuro e capace di integrarsi con i sistemi di cassa grazie alla connettività di rete».

Evoluzione in corso

Insomma, l’mPOS che conosciamo oggi è ancora alla sua versione 1.0, in quanto si collega principalmente allo smartphone, ma con la integrazione ai sistemi di cassa si potrà parlare di «mPOS 3.0, che permetterà al merchant di accettare qualsiasi strumento di pagamento, da Alipay a WeChat – osserva Portale – e soprattutto di eseguire servizi aggiuntivi alla semplice transazione: come programmi di loyalty e couponing, capaci di semplificare l’interazione con la clientela; e anche convogliare tutti i dati relativi agli acquisti sul back end così da poter analizzare e migliorare il business».

Le informazioni nei pagamenti

D’altronde, tutti i servizi che potrebbero gravitare attorno all’accettazione di un pagamento vengono utilizzati poco «e spesso si cede il campo a operatori terzi che si appropriano di questo business – osserva Marco Torri, Responsabile Local Public Administration & Multiutilities Development di CartaSi. Eppure potremmo sfruttare queste informazioni per cambiare la percezione che i merchant hanno del POS e far sì che diventi una parte importante all’interno di un servizio più completo, capace anche di fornire informazioni utili per il business e soprattutto nuove occasioni di vendita. È con questo approccio che anche le PMI, tra le più restie a utilizzare i nuovi sistemi di incasso, inizieranno a richiedere i terminali, con l’obiettivo di accrescere il proprio giro d’affari». Nel frattempo, c’è chi sta sperimentando la potenzialità di questa rete di informazioni: Nexive, che conta su 7mila risorse in Italia dotate di POS per accettare le transazioni ha già inaugurato una seconda fase evolutiva. «Circa 24 milioni di famiglie sono clienti o potenziali clienti delle aziende a cui forniamo i nostri servizi postali – racconta Benedetto Mangiante, Marketing & Innovation Director di Nexive. Grazie all’investimento sui POS, oltre a migliorare la user experience dei destinatari e la connettività dei nostri fattorini, potremo raccogliere dati relativi ai pagamenti, elaborarli nel nostro CRM e ottenere informazioni utili alle aziende nostre clienti per consentire loro di pianificare nuove offerte e nuove occasioni di vendita».

I servizi a valore per le PMI

Al momento, le Telco sembrano gli operatori che con maggiore spinta stanno portando questi servizi di valore alle aziende che popolano il tessuto imprenditoriale italiano: le PMI. «Il nostro obiettivo è affiancare le imprese italiane nel percorso di digitalizzazione, anche nell’ambito dei pagamenti – conclude Andrea Quarantini, Platform & Market Place - Marketing di TIM. Grazie al portale TIM Digital Store mettiamo a disposizione delle imprese soluzioni applicative cloud di vendor nazionali e internazionali pronte all’uso e su misura per coprire esigenze gestionali, di comunicazione o di sicurezza e presto anche di pagamento. Con la piattaforma TIM Open, inoltre, offriamo agli sviluppatori software l’opportunità di allargare il mercato di riferimento pubblicando le proprie app su TIM Digital Store grazie a un modello di revenue share. TIM Open può quindi supportare uno sviluppatore nella diffusione della propria soluzione di pagamento a esercenti e PMI. Ulteriori opportunità potranno aprirsi in questo ambito con le API che su TIM Open verranno rese disponibili agli sviluppatori a breve».

MALPENSA EXPRESS VOLA VERSO IL C-LESS

Andare all’aeroporto senza biglietto cartaceo ma con una carta contactless. Da tempo si è alla ricerca della killer application che faccia decollare i pagamenti elettronici e forse il mondo dei trasporti può essere l’elemento trainante, in grado di fare leva sulle piccole e quotidiane abitudini di acquisto. Hanno creduto in questo progetto tante realtà. Da NordCom a Trenord, con il supporto di SIA, MasterCard, Intesa Sanpaolo e Ingenico: hanno dematerializzato i biglietti del Malpensa Express permettendo ai viaggiatori di acquistare i biglietti con carte contactless direttamente ai tornelli. «Il trasporto pubblico da sempre mostra un forte interesse verso la dematerializzazione dei titoli di viaggio – racconta Paolo D’Alessio, CTO e COO di NordCom – e l’arrivo 15 anni fa del contactless nel trasporto è stato uno dei driver di sviluppo dei pagamenti c-less: il caso esemplificativo è quello di Oyster, a Londra, che veicola un terzo delle proprie transazioni di viaggio proprio con carta di credito contactless e nel futuro dovrebbe abbandonare la famosa tessera proprietaria a favore unicamente delle carte c-less bancarie e dei mobile proximity payment. L’Italia stava seguendo con attenzione questa tendenza, ma solo ora che le carte senza contatto hanno raggiunto una diffusione capillare abbiamo potuto creare il nostro progetto c-less per il Malpensa Express».

Transazioni in crescita del 50% mese su mese

Il progetto ha preso il via a dicembre del 2017, il momento clou per i viaggi che vede anche una forte presenza di stranieri che dalle stazioni ferroviarie di Milano raggiungono l’aeroporto di Malpensa e viceversa. Sono state create delle corsie preferenziali dove pagare contactless ai tornelli senza dover fare la fila in biglietteria. «Mese su mese vediamo crescere mediamente del 50% il numero di transazioni e i numeri si fanno più consistenti dove abbiamo potuto sponsorizzare la via preferenziale – continua D’Alessio. In futuro vorremmo che tutti i clienti del trasporto pubblico possano pagare unicamente il prezzo delle tratte che effettivamente percorrono, utilizzando le carte di pagamento sia sui tornelli in entrata che in uscita. Sarà un lavoro di integrazione impegnativo, in quanto non è facile sostituire tutte le convalidatrici presenti in Italia ma si possono attuare degli aggiornamenti tecnologici, integrando il POS nei tornelli, come fatto per il progetto c-less di Malpensa Express».

Questo articolo è tratto dal numero di giugno 2017 di AziendaBanca