PayLab IX. La fase uno dell’mPOS

PayLab logoUno strumento di accettazione evoluto. L’mPOS in Italia è ancora nella “fase uno”, secondo Luciano Cavazzana, Presidente e Amministratore Delegato di Ingenico Italia e Managing Director Eastern Europe & Africa di Ingenico Group. «Per ora, le applicazioni nello small business risultano ancora povere in termini di funzionalità offerte agli esercenti e di conseguenza il numero di transazioni veicolate attraverso il mobile POS è ancora limitato – premette Cavazzana. I migliori risultati li abbiamo ottenuti con le grandi aziende, che trovano nel device uno strumento di business evoluto: non solo per l’accettazione, ma anche per l’applicativo gestionale. Come ad esempio il gruppo Allianz che in Ungheria ha dotato la propria rete di agenti di un mPOS collegato a un tablet in cui è installata una app integrata con i sistemi informativi e i processi di vendita. Con il risultato che il 100% delle loro transazioni oggi passano proprio dal mobile POS».

Importi più alti rispetto al terminale tradizionale

PayLabIX Sandroni CartaSIA confermare questa evoluzione dei destinatari finali dell’mPOS è anche CartaSi che, in poco più di un anno, ha visto crescere in modo esponenziale il numero di mobile POS installati dalle banche clienti: «12mila device di accettazione mobile – precisa Raffaele Sandroni, Direzione Business Development e Innovazione di CartaSi – e sono i gruppi assicurativi italiani quelli che hanno colto in maniera significativa il valore aggiunto offerto dal mobile POS soprattutto in considerazione dell’elevato grado di integrazione che esso permette rispetto ai POS portatili tradizionali. L’mPOS permette infatti di interagire con le piattaforme “mobili” delle applicazioni “assicurative” (tipicamente utilizzate dagli agenti, in mobilità) acquisendo le informazioni relative al pagamento e restituendo l’esito in maniera automatica, in un modello architetturale simile a quello dell’integrazione POS-Registratore di cassa tipico della Grande Distribuzione (ovviamente a meno della mobilità). L’esperienza di CartaSi porta a ritenere che si ottengano maggiori vantaggi utilizzando l’m- POS come pertinenza di applicazioni più complesse che necessitano di eseguire un pagamento il cui importo è determinato a valle di elaborazioni articolate. L’importo medio delle operazioni rilevato sul parco mPOS CartaSi risulta in media più alto del 20% rispetto agli importi medi dei POS tradizionali, mentre il numero medio di transazioni per mPOS resta ancora al di sotto della media».

Il tipico destinatario dell’mPOS

PayLabIX Pagnottelli Monte dei Paschi di SienaLo “zoccolo duro” di chi richiede l’mPOS, infatti, per MPS, si concentra in determinati settori merceologici. «Studi medici, operatori che offrono riparazioni a domicilio, tassisti e ultimamente anche catene alimentari e ristoranti – afferma Marco Pagnottelli, Area Marketing Strategico e Prodotti Retail, Servizio Prodotti Monetica, Incassi e Pagamenti di Banca Monte dei Paschi di Siena. Nei primi due mesi di attività commerciale abbiamo distribuito a queste categorie 300 mPOS».

Affinare le app a disposizione

PayLabIX Colasanti SetefiA giudicare dagli ambiti in cui è cresciuto l’uso del mobile POS, sembra che il nuovo device non stia cannibalizzando il POS tradizionale. «Al momento l’mPOS è richiesto tipicamente da operatori commerciali di settori che non hanno un utilizzo quotidiano di pagamenti elettronici e, pertanto, il numero di transazioni con questo strumento non è paragonabile a quello dei terminali tradizionali – sottolinea Fabrizio Colasanti, Responsabile Organizzazione e Relazioni con i Circuiti di Pagamento di Setefi, gruppo Intesa Sanpaolo. Tuttavia molti clienti, grazie alla realizzazione di app utili alla gestione quotidiana del business, sono interessati a questo prodotto e richiedono l’mPOS come, ad esempio, le aziende che gestiscono consegne a domicilio. Si conferma, pertanto, il trend di crescita nella distribuzione dei terminali mPOS: a oggi ne abbiamo venduti oltre 40mila di cui 25mila hanno già effettuato almeno una transazione. Per questo motivo stiamo lavorando sempre di più per affinare le app integrate al sistema e aumentare i volumi di transazioni sul mobile POS».

PayLabIX Ermini H3GEd è proprio in questo mondo delle app per l’mPOS che anche H3G vede ampi spazi di crescita. «Soprattutto facendo riferimento alle strategie di mobile marketing, con strumenti di loyalty e coupon di fidelizzazione e di advertising – conclude Michele Ermini, Project Manager di H3G. Le app, in questo contesto, potrebbero rappresentare quindi un driver di crescita non indifferente per il mobile POS».