Digital banking. L’onboarding mette il turbo

Più velocità, anche nelle attività bancarie complesse. Sulla spinta inarrestabile della digitalizzazione, le banche europee hanno ridotto al minimo i tempi dell’onboarding online, ma iniziano anche a concedere prestiti e mutui in real time.

Digital

Il digital banking verso il real time

È quella che l’ultimo European Retail Banking Survey targato Roland Berger chiama “digital maturity”. Nel 2017 circa la metà dei conti aperti digitalmente è stato processato in real time, nel 2015 ci fermavamo a un 33%. Significa zero tempi di attesa per iniziare a operare sul conto e nessun documento da inviare via email o per posta. Hanno messo il turbo però anche i finanziamenti al consumo: sono risultati pari al 29% quelli concessi senza attese nel 2017, mentre nel 2015 la percentuale era pari appena a un 9%. Così come iniziano a fare lo stesso anche i mutui: il 2% è stato concesso tramite i canali digitali in tempo reale.

Una corsa (a rilento) verso i trend del futuro …

Una percentuale piccola ma promettente. Del resto un mutuo è tra le operazioni bancarie più complesse, quindi è ragionevole che in questo campo, così come per le sperimentazioni più innovative, si proceda ancora a rilento. È vero infatti che l’83% delle banche europee ha già completato la digitalizzazione del cosiddetto end-to-end, il 61% ha adottato gli instant payments e il 48% può contare su una open architecture, ma sono pochi gli istituti a buon punto sui trend cosiddetti “disruptive”. Ad esempio solo il 34% ha implementato soluzioni RPA, soltanto il 32% ha fatto lo stesso con servizi di data monetization, appena il 27% con il voice banking, il 20% con l’AI e il 10% con la blockchain.

Roland Berger Survey 2018

… in coopetion con OTT e FinTech

L’urgenza è battere sul tempo i giganti dell’hi-tech come Apple e Google o le FinTech (i veri protagonisti della “rivoluzione digitale” secondo almeno 4 banche su 10). Paragonandosi a loro infatti solo il 2% degli istituti tradizionali si dichiara oggi un “grande innovatore“. Tanto che, per bypassare la competizione, le banche hanno iniziato a vedere in loro piuttosto dei potenziali partner, anche migliorando la flessibilità organizzativa (il 53% del campione è al lavoro su questo fronte) e adeguando l’architettura IT in ottica open (31%).