Con SatisPay si paga anche alla Coop

Si può pagare con Satispay nei super e ipermercati Coop della Lombardia. L’accordo tra la FinTech e il marchio della GDO si estenderà presto anche alla Liguria.

Satispay logo

I pagamenti alla Coop con SatisPay

Dopo la collaborazione con Esselunga, SatisPay si allarga così anche alle casse presidiate e alle postazioni self service a marchio Coop: basta selezionare il punto vendita in cui ci si trova, digitare l’importo e inviare il pagamento con un tap. Per una settimana, a ottobre, i clienti che pagheranno con SatisPay riceveranno inoltre un cashback del 25%.

Dalle Coop lombarde a quelle liguri

Sono 57 i punti vendita, tra ipermercati e supermercati, coperti dal servizio in Lombardia. Il prossimo passo prevede l’attivazione dei pagamenti SatisPay prima in 7 ipermercati e in seguito in altri 36 supermercati in Liguria. Entrambe le regioni saranno coperte completamente dal servizio entro fine ottobre.

«Poter lavorare con Coop è un ulteriore decisivo passo nel nostro percorso di crescita che conferma l’attenzione del mondo GDO rispetto alla nostra soluzione di pagamento – afferma Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay. Ancora di più, conferma come tutti, dai piccoli esercenti indipendenti ai più grandi operatori leader, siano ormai pronti ad abbracciare le soluzioni di pagamento innovative e indipendenti. Per arrivare qui abbiamo compiuto un serio percorso di sviluppo che ci ha portato ad essere oggi una realtà strutturata in grado di gestire progetti complessi per offrire ai clienti la più semplice e fluida delle esperienze di pagamento».

«Aderire a un circuito come Satispay per Coop ha una triplice valenza - commenta Alfredo De Bellis, Vice Presidente di Coop Lombardia. Significa guardare sempre avanti per offrire ai nostri clienti la migliore esperienza d’acquisto, dall’ingresso fino all’uscita dal supermercato, e significa contribuire alla diffusione di un sistema di pagamento come Satispay, proponendolo ai nostri clienti e ai nostri soci, che oggi sono più di 8,5 milioni, un ulteriore modo di interpretare la nostra responsabilità sociale».