Shareholder o trader on line?

Sono 2 milioni le famiglie italiane che dal 2008 al 2012 hanno investito direttamente in azioni, secondo i dati di Borsa Italiana e GfK Eurisko. Si tratta di investitori del segmento affluent, spesso con più di 55 anni (57% dei casi) e laureati nel 36% dei casi. Tre volte su dieci si tratta di pensionati, oppure di imprenditori o liberi professionisti (23%, rispetto al 12% degli investitori in generale).
Chi investe in azioni arricchisce il proprio portafoglio anche con obbligazioni (55%), titoli di stato (53%), prodotti di risparmio gestito (50%), ma meno prodotti postali rispetto agli investitori in generale (16%, contro il 36%). Gli investimenti a carattere speculativo si fermano, invece, sotto il 10%.

Scelta e gestione degli investimenti sono affidate alle istituzioni finanziarie (54%): solo il 29% degli shareholder dichiara, infatti, di operare in assoluta autonomia nella scelta delle azioni in cui investire, un atteggiamento in leggera flessione rispetto al 2008. E’ la banca, difatti, la principale fonte di informazione degli investitori (83% degli shareholder), a cui segue il promotore (70%).

Inizia a fare capolino anche l’utilizzo di internet (45%), unico canale in crescita rispetto al 2008, con trader che sono principalmente uomini (94%), con più di 45 anni (64%), sempre del segmento affluent della popolazione.

I trader on line hanno un patrimonio finanziario superiore ai 100mila euro (57%), il 40% sono lavoratori autonomi (51% tra i day trader, il 28% dei quali dichiara di essere trader a tempo pieno) e non si affidano alle istituzioni finanziarie per le loro scelte di investimento ma alla loro esperienza solitamente più che decennale.

E’ un portafoglio differenziato quello dei trader on line: l’84% negozia azioni italiane, il 45% future e opzioni (54% dei day trader), il 45% titoli di Stato italiani e il 38% ETF (45% dei non day trader), dato quest'ultimo in crescita rispetto alle indagini precedenti.

I trader online hanno in media due conti di trading aperti e il 49% opera con più di un broker (53% dei day trader e 41% dei non day). I ridotti costi di negoziazione sono ancora il principale criterio di scelta del broker on line principale (73% degli intervistati), mentre una piattaforma di facile uso e l'ampia offerta sono indicati dal 35%.